Archivio annuale 2016

Documento di gara unico europeo (DGUE), attenzione ipotesi “concordato preventivo”

Tar del Lazio – sentenza 12115/2016, Terza sezione, 05/12/2016

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In particolare nel caso in esame il modello di DGUE, a parte III, lett. C, pag. 7, richiedeva ai partecipanti di dichiarare se fossero “sottoposti a un procedimento per l’accertamento di una delle seguenti situazioni di cui all’articolo 80, comma 5, lett. b), del Codice”, inclusa la fattispecie (lett. c) del “concordato preventivo”. Deve ritenersi, quindi, che la ricorrente, barrando in sede di soccorso istruttorio la casella “no” di cui alla predetta lett. c) del DGUE, abbia dichiarato non solo di non essere interessata da procedure di concordato preventivo, ma anche (implicitamente) di non essere stata ammessa a “concordato in continuità aziendale”, quale fattispecie peculiare di concordato preventivo.

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Rating di legalità delle imprese

Introdotto da DL 1/2012: che cos’è, chi lo può richiedere, come funziona e come incide nel rating di impresa

Il Rating di Legalità, che a differenza del Rating di impresa, è opzionale e trova applicazione per le imprese operative in Italia, iscritte alla camera di commercio da almeno due anni e che abbiano un fatturato non inferiore a due milioni di euro, è elemento di premialità ai fini dell’attribuzione del Rating di Impresa.

Introdotto dal Decreto-legge 1/2012 (Art. 5 ter – Rating di legalità delle imprese) modificato dal Decreto legge 29/2012 e convertito, con modificazioni, dalla Legge 62/2012

Nella definizione del rating l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato tiene conto dell’idoneità morale dell’imprenditore, dell’assenza di condanne per illeciti antitrust gravi o per violazioni del codice del consumo, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori.

L’impresa dovrà inoltre dichiarare di effettuare pagamenti e transazioni finanziarie di ammontare superiore alla soglia di mille euro esclusivamente con strumenti di pagamento tracciabili.

Il rating ha un range tra un minimo di una ‘stelletta’ a un massimo di tre ‘stellette’, attribuito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sulla base delle dichiarazioni delle aziende che verranno verificate tramite controlli incrociati con i dati in possesso delle pubbliche amministrazioni interessate.

Del rating attribuito si tiene conto in sede di concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, nonché in sede di accesso al credito bancario, secondo le modalità stabilite con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze e del Ministro dello sviluppo economico.

Per verificare il rating di legalità della tua impresa, contattaci!

RATING DI IMPRESA – DLgs 50/2016

Criteri reputazionali per la qualificazione delle imprese negli appalti pubblici

L’art. 83, comma 10, del d.lgs. 50/2016 prevede l’istituzione presso l’ANAC del sistema del Rating di impresa e delle relative penalità e premialità, da applicarsi ai fini della qualificazione delle imprese.

Il Rating di impresa, ai sensi dell’art. 83, comma 10, del Codice è «da applicarsi ai soli fini della qualificazione delle imprese». La qualificazione deve essere intesa in senso ampio come valutazione della capacità delle imprese di poter accedere alla gara.

Ai sensi dell’art. 84 del Codice, la qualificazione è affidata alle SOA, per i lavori di importo superiore ai 150 mila euro, mentre per i lavori di importo inferiore a tale soglia e per i servizi e le forniture è affidata alle stazioni appaltanti.

L’art. 83, comma 10, del Codice prevede che il sistema di premialità e penalità connesso al Rating di impresa deve fondarsi su «requisiti reputazionali valutati sulla base di indici qualitativi e quantitativi, oggettivi e misurabili, nonché sulla base di accertamenti definitivi che esprimono la capacità strutturale e di affidabilità dell’impresa».

Tra questi vengono indicati, a titolo di esempio:
1. indici espressivi della capacità strutturale dell’impresa;
2. il rispetto dei tempi e dei costi previsti per l’esecuzione;
3. l’incidenza del contenzioso sia in sede di partecipazione alle gare che di esecuzione dei contratti;
4. il Rating di Legalità rilevato dall’ANAC in collaborazione con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato;
5. la regolarità contributiva, compresi i versamenti alle casse edili, valutata con riferimento ai tre anni precedenti;
6. la presenza di misure sanzionatorie amministrative per i casi di omessa o tardiva denuncia obbligatoria delle richieste estorsive e corruttive da parte delle imprese titolari di contratti pubblici, comprese le imprese subappaltatrici e le imprese fornitrici di materiali, opere e servizi.

Per approfondire, scarica il documento di consultazione ANAC 

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Consiglio di Stato – la produzione di un certificato rilasciato da un ente non accreditato non comporta esclusione da una procedura di gara

Estratto dalla Sentenza del Consiglio di Stato:
N. 04238/2016REG.PROV.COLL.
N. 02464/2016 REG.RIC.

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la produzione di un certificato rilasciato da un ente non accreditato non può comportare ex se l’esclusione da una procedura di gara, ma impone all’amministrazione una valutazione in ordine al concreto possesso dei requisiti in capo al concorrente; valutazione che ben può avvenire anche attraverso l’esame della detta certificazione, giacché ciò che il legislatore ha inteso scongiurare è la possibilità che imprese prive dei necessari requisiti possano partecipare alla procedura di gara.

7.4. Da ciò deriva che, in assenza di indizi probatori in ragione dei quali si possa affermare il mancato possesso dei requisiti in materia di gestione ambientale da parte dell’aggiudicataria, non si ravvisa alcun uso illegittimo del potere discrezionale in capo alla stazione appaltante circa il giudizio di equivalenza delle prove offerte dall’appellata tramite la certificazione prodotta ovvero di deficit istruttorio al riguardo.

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Pubblicato Decreto Legge 17 Ottobre 2016 n 189 – Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 Agosto 2016

Le disposizioni del Decreto sono volte a disciplinare gli interventi per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza alla popolazione e la ripresa economica nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dagli eventi sismici del 24 Agosto 2016.

Il Commissario Straordinario provvede all’attuazione degli interventi ai sensi e con i poteri previsti dal presente Decreto.

In vigore Bonus Amianto – credito di imposta imprese per interventi di bonifica da amianto

L’art.56 della Legge 28 dicembre 2015, n. 221 ha introdotto il credito d’imposta a favore dei soggetti titolari di reddito di impresa che effettuano nell’anno 2016 interventi di bonifica da amianto su beni e strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. Il Decreto Ministeriale del 17 giugno 2016 n. 176 ha definito le modalità attuative dell’agevolazione. Le risorse stanziate ammontano a complessive Euro 17 milioni.

Requisiti richiesti

– interventi relativi a beni e strutture produttive ubicati nel territorio nazionale, realizzati nel rispetto della normativa ambientale e di sicurezza dei luoghi di lavoro;
– interventi aventi come oggetto la rimozione e smaltimento di amianto e non l’incapsulamento o confinamento;
– interventi di importo unitario minimo pari a 20mila euro per singola impresa unica;
– interventi conclusi al momento della presentazione della domanda e per i quali siano state quietanzate le corrispondenti fatture, emesse nel periodo compreso tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2016;
– interventi inseriti in apposito Piano di Lavoro, redatto ai sensi dell’art. 256 del D. Lgs. 81/2008 e s. m. e i., relativo ad intervento di bonifica unitariamente considerato per l’unità produttiva di riferimento;
– interventi per i quali sia stata effettuata comunicazione di avvenuta ultimazione dei lavori/attività di cui al Piano di Lavoro alla ASL competente e che questa li abbia approvati secondo le modalità previste.

Il credito d’imposta verrà riconosciuto nella misura del 50% delle spese sostenute, previa verifica dell’ammissibilità dei requisiti a cura del Ministero dell’Ambiente, secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e fino ad esaurimento dell’ammontare delle risorse disponibili. La data ultima di scadenza per la presentazione delle domande è il 31 marzo 2017.

MePA, scadenza 31/10/2016 per le aziende già abilitate

Consip Spa in data 19/09/2016 ha comunicato che è stato completato l’adeguamento delle dichiarazioni presenti nel Sistema di e-Procurement volte al recepimento delle modifiche normative apportate dal D.Lgs. 18/04/2016 n. 50.

Pertanto, è necessario che ogni impresa abilitata proceda al rinnovo delle proprie dichiarazioni entro e non oltre il 31.10.2016.

Trascorso detto termine, ove non si sia provveduto al rinnovo dei dati di impresa, verrà inibita la possibilità di operare a Sistema.

Contattaci!

Oltre a rinnovare i dati, possiamo aiutarti a verificare il tuo ruolo e posizionamento sul MEPA e costruire insieme una strategia vincente.

MePA, trattativa diretta: nuova procedura di affidamento

Sul MePA, il portale degli acquisti della Pubblica Amministrazione (acquistinretepa.it), è stata introdotta la possibilità di utilizzare una nuova procedura, oltre all’Ordine Diretto e alla Richiesta di Offerta, la “Trattativa Diretta”, che si configura come una modalità di negoziazione, semplificata rispetto alla tradizionale RDO, rivolta ad un unico operatore economico.

Viene indirizzata ad un unico Fornitore, e risponde a due precise fattispecie normative:
– Affidamento Diretto, con procedura negoziata , ai sensi dell’art. 36, comma 2, lettera A) – d.lgs. 50/2016
– Procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando, con un solo operatore economico , ai sensi dell’art.63 d.lgs. 50/2016 (per importi fino al limite della soglia comunitaria nel caso di Beni e Servizi, per importi fino a 1 milione di € nel caso di Lavori di Manutenzione).

LE AZIENDE EDILI ED IMPIANTISTICHE ISCRITTE AL MEPA POSSONO ESSERE INVITATE A GARE DI MANUTENZIONE FINO AD 1 MILIONE DI EURO

Non solo acquisti di beni e servizi ma, tramite il MePA, anche inviti a procedure negoziate per attività di manutenzione edile ed impiantistiche fino ad un importo di 1 milione di euro.

Le imprese possono accreditarsi sulla piattaforma MePA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione) per essere invitate.

Come previsto dalla Legge di Stabilità del 2016, le Stazioni Appaltanti non hanno l’obbligo di gestire le gare attraverso il MePA, né le aziende di registrarsi, ma di sicuro si apre una nuova opportunità per acquisire lavori da parte delle aziende del comparto edile ed impiantistico.

Un mercato molto interessante quello delle manutenzioni in ambito Pubblico, leggendo i dati rilasciati dalla CONSIP: nel 2015 le Pubbliche Amministrazioni hanno speso 4,7 miliardi in lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria; di cui 2,5 miliardi sono stati investiti in procedure di importo inferiore ad un milione di euro.

Sul MePA sono stati pubblicati sette bandi per le manutenzioni di importi unitari inferiori al milione di euro:

  • Lavori di manutenzione – Edili
  • Lavori di manutenzione – Impianti
  • Lavori di manutenzione – Idraulici, Marittimi e Reti Gas
  • Lavori di manutenzione – Stradali, ferroviari ed aerei
  • Lavori di manutenzione – Beni del Patrimonio Culturale
  • Lavori di manutenzione – Ambiente e Territorio
  • Lavori di manutenzione – Opere Specializzate

Le Aziende, in base ai propri requisiti, possono abilitarsi per gare di importo inferiore a 150.000,00 Euro o per gare fino al milione di Euro. Dopo aver presentato la documentazione richiesta per la categoria di interesse ed essere state valutate da una commissione, potranno quindi esser invitate dalle Stazioni Appaltanti alle procedure negoziate.

Per maggiori informazioni chiamaci, senza impegno, possiamo incontrarci e verificare il tuo ruolo e posizionamento sul MePA e costruire insieme una strategia vincente.

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Un MERCATO che non conosce CRISI: Il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione

 

È giunto il momento di rivedere i piani di vendita delle PMI, dai dati pubblicati dal FORUM PA (www.forumpa.it) si delinea un mercato maturo ed in piena crescita:

[…]  Il 2015 è stato per il Mercato elettronico della PA (MePA) un anno di grande crescita:

il valore degli acquisti gestito dalla Consip ha superato i 2 miliardi di euro, registrando un incremento del 39% rispetto al 2014.

Di questi, il 25% è relativo ad acquisti effettuati da Amministrazioni centrali e la quota maggioritaria (75%) dalle Amministrazioni locali (enti locali, enti sanitari, università).

Il numero dei contratti stipulati attraverso il MePA è aumentato da 523mila a 650mila (+24%). Circa il 25% dei contratti è stato concluso con la modalità della “Richiesta di offerta” (che consiste in mini gare telematiche), mentre il resto deriva da “Ordini diretti”. In valore, i contratti conclusi con “Richiesta di offerta” pesano per il 65% (1.343 milioni di euro) rispetto al 35% di quelli conclusi con “Ordini diretti” (697 milioni di euro).

Attraverso il Mercato elettronico ciascun operatore, indipendentemente dalle dimensioni, riesce a proporre la sua offerta commerciale anche al di là della presenza fisica sul territorio. Il 99% dei fornitori è rappresentato da piccole e medie imprese (72% micro,  23% piccole,  4% medie).  […]

Il nostro obiettivo, è quello di permetterti di entrare nel mercato elettronico, oppure, se sei già iscritto, di utilizzarlo al meglio, in modo da aumentare i  tuoi ordini.

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